Quando:
27 giugno 2021, ore 21:00
Dove:
Parco del Castello di Torre, via Vittorio Veneto, Pordenone.
Futuro anteriore
Con Matilde Buzzoni, Antonio De Nitto, Gloria Giacopini, Matilde Vigna
drammaturgia Margherita Mauro
regia Giulio Costa
con il sostegno del MiBAC e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”
Selezione di SpkTeatro del progetto In-box
I perché della direzione artistica
“C’è una frase emblematica del film La grande bellezza che mi sembra perfetta per introdurre questo spettacolo “Quando da giovane mi chiedevano: cosa c’è di più bello nella vita? E tutti rispondevano la fessa!, io solo rispondevo l’odore delle case dei vecchi. Ero destinato alla sensibilità …“. Io ho amato tutti i miei nonni, le loro diversità, le storie che raccontavano, i volti rugosi. Erano i miei nonni e per me erano immortali, arrivavano da un tempo lontanissimo e sarebbero vissuti per sempre. Ovviamente non è stato così. Il tema dell’anzianità è molto poco rappresentato a teatro, forse anche per questo mi sono innamorata di questo progetto che con molta ironia parla a tutti ma soprattutto ai trentenni, ai Millennial, dell’anzianità, di quella fase della vita che è lì ad attenderci, che un tempo durava meno ma che a noi si prospetta come un vero e proprio periodo della vita di cui dobbiamo occuparci, prepararci ad essere anziani a lungo. Uno spettacolo che ci proietta nel nostro futuro geriatrico e che per farlo ripercorre la memoria dei nonni di quando eravamo bambine e bambini, fra pattine sotto i piedi e centrini ricamati a mano sotto ogni singolo soprammobile. Un omaggio alle nonne e ai nonni di ieri, di oggi e di domani, una scelta di programmazione estremamente significativa fatta oggi. E poi è uno spettacolo che fa stare bene, fa ridere, sognare, uno spettacolo in grado di rallentare il tempo e farci immaginare noi, domani, seduti in giardino a occhi chiusi a sentire il caldo del sole sul viso, magari anche felici di aver vissuto.”
Sinossi
Questo è uno spettacolo sul futuro. Un futuro senza spade laser, alieni e tute spaziali, ma con girelli, apparecchi acustici e reumatismi. Partendo dall’idea che una vecchiaia diversa è possibile, lo spettacolo si propone di immaginare prospettive di terza età alternative, con anziani fuori dalle case di riposo, non più ai margini della società, né ai confini con la realtà. Futuro anteriore nasce dall’idea che con il progressivo innalzamento dell’aspettativa di vita, un giovane di oggi si troverà verosimilmente a trascorrere quasi metà della propria esistenza nella cosiddetta età avanzata. Infatti, grazie alle continue scoperte e progressi in campo medico, scientifico e tecnologico, nel corso dell’ultimo secolo la speranza di vita è più che raddoppiata, passando da 31 anni di media a inizio Novecento a 71 anni nel 2014 – e si prevede che nel 2030 in alcuni paesi si arriverà addirittura a superare i 90 anni. È da questo contesto di invecchiamento demografico che prende le mosse Futuro anteriore, che ha l’urgenza di riformulare il rapporto tra società e popolazione di anziani, e di farlo prima che sia troppo tardi e tocchi alla generazione under35 andare in pensione. Lo spettacolo si propone quindi come indagine collettiva sul futuro, dove un gruppo di giovani attori esplora in scena nuovi possibili scenari di invecchiamento, formulando
strategie creative per il proprio geriatrico sopravvivere futuro. La domanda a cui si cerca di dare risposta non è più “cosa voglio fare da grande?”, ma “come voglio vivere da vecchio?”
Incluso negli abbonamenti: Batticuore, Risate e Batticuore 1.
Durata: 60 minuti.